La stipsi o stitichezza è un disturbo assai comune ed è una delle cause più frequenti per cui un paziente si reca dal medico.
Si definisce come difficoltosa o infrequente evacuazione con la sensazione di incompleto vuotamento intestinale.
La stipsi può essere acuta (di recente insorgenza) o cronica quando perdura per più di 6 mesi, ed è una condizione che interessa prevalentemente il sesso femminile e gli anziani.

La defecazione è influenzata da una serie di fattori:

  • Dieta: l’assunzione di acqua e fibre è determinante nella funzionalità intestinale e nella regolarità della defecazione.

  • Attività fisica: la ridotta attività fisica può essere causa di stipsi

  • Fattori psicologici: la stipsi può associarsi a disturbi psichiatrici ed alimentari

  • Abitudini sociali: spesso la mancanza di tempo e luoghi adatti all’evacuazione determina stipsi

  • Assunzione di farmaci: alcuni farmaci possono provocare stipsi

  • Malattie sistemiche

Che cos’è?

È difficile dare una definizione di stipsi. Si tratta di una difficoltà nell’espletamento delle normali funzioni intestinali.
Proprio per la difficoltà di definirla e classificarla, un gruppo di esperti si è riunito e ha proposto i Criteri di Roma per la diagnosi della stipsi. Questi considerano la presenza di vari sintomi per un minimo di tre mesi consecutivi e in almeno nel 25% delle evacuazioni:

  • Sforzo eccessivo alla defecazione
  • Sensazione di evacuazione incompleta
  • Presenza di feci piccole e/o dure
  • Meno di tre evacuazioni a settimana
  • Necessità di ricorrere a clisteri, lassativi, manovre manuali

Classificazione

Se ne distinguono due tipi: primitiva e secondaria.

La stipsi primitiva si manifesta in due forme: da rallentato transito (inerzia colica) e da ostruita defecazione.
La stipsi secondaria è dovuta ad altre cause (farmaci, anomalie metaboliche, anomalie endocrine ) e/o di origine gastrointestinale.

Stipsi da inerzia colica o rallentato transito intestinale: ne risultano affette quelle persone che non presentano alterazioni intestinali, ma che presentano un aumentato tempo di transito intestinale, un colon pigro e spesso lungo e tortuoso.
Questa stipsi è dovuta ad un transito delle feci più lento del normale.
Di solito il rallentamento del transito colico si associa ad una difficoltà ad evacuare, dolore e gonfiore addominale, meteorismo, malessere generale con difficoltà digestive, evacuazione di feci molto dure o caprine (piccole e tonde).

Il trattamento di questo tipo di stipsi prevede di solito provvedimenti quali la modificazione della dieta, l’aumento di fibre (frutta e verdura), l’aumento dell’acqua (almeno 2 litri d’acqua), adeguate modificazioni comportamentali (toilet training: educazione all’abitudine di evacuare), somministrazione di farmaci lassativi:  lassativi osmotici o idratanti e abbandono dei lassativi irritanti a base di derivati della senna e simili.

Stipsi da ostacolata espulsione fecale o sindrome da ostruita defecazione (ODS)

È caratterizzata da un normale tempo di transito a livello del colon, con una difficoltosa espulsione delle feci.
I sintomi della stipsi da ostacolata espulsione fecale sono:

  • necessità di spingere eccessivamente e a lungo durante la defecazione
  • sensazione di peso e fastidio perineale
  •  sensazione di incompleta evacuazione con necessità di completare la defecazione in diverse sedute successive
  •  tentativi infruttuosi di defecare
  • dolore all’evacuazione
  • necessità di eseguire clisteri o manovre manuali per poter evacuare.

Le cause dell’ ostruita defecazione sono:

  • Prolasso rettale interno: è il prolasso del retto all’interno di sé stesso.
  • Prolasso rettale completo: consiste nella discesa di tutta la parete del retto con protrusione di questa al di fuori del canale anale.
  • Rettocele: è un’erniazione della parete rettale dovuta sempre al prolasso, ad una eccessiva lassità della parete rettale stessa. Può svilupparsi sia sulla parete anteriore che sulla parete posteriore del retto. Il rettocele anteriore è di gran lunga più frequente di quello posteriore ed è una condizione quasi esclusivamente femminile. Per rettocele anteriore si intende la protrusione della parete anteriore del retto anteriormente verso la vagina.
  • Enterocele: è l’erniazione di anse di intestino tenue nello spazio interposto tra retto e vagina. Anche questa alterazione determina un’ostruzione all’evacuazione, comprimendo il retto dall’alto soprattutto in posizione di spinta e determinando spesso la sensazione di peso vaginale con bulging vaginale spesso erroneamente attribuito a prolasso vaginale.
  • Dissinergia pelvica: rappresenta una causa funzionale di stipsi da ostruita defecazione (ODS) dovuta allo spasmo della muscolatura rettale e perineale (muscolo puborettale), all’assenza quindi del rilasciamento sfinterico durante l’espulsione fecale. Tale alterazione e incoordinazione motoria determina un’incapacità ad espellere le feci e necessita di una rieducazione della muscolatura del pavimento pelvico (riabilitazione pelvica).

Diagnosi

Per l’inquadramento della stipsi è necessario eseguire una accurata anamnesi, una visita proctologica ed alcuni esami strumentali:

  • Colonscopia o Rx Clisma opaco: per escludere, soprattutto nella stipsi di recente insorgenza, stenosi, alterazioni organiche del colon (polipi, tumori, diverticoli)

  • Studio dei tempi di transito intestinale: per la diagnosi di stipsi da rallentato transito

  • Colpocistodefecografia dinamica: per evidenziare la presenza di prolasso rettale, rettocele, prolassi pelvici o dissinergia pelvica

  • Manometria anorettale: per la diagnosi di dissinergia pelvica e valutare la funzionalità sfinterica e la sensibilità ampollare

Trattamento

Per trattare correttamente la stipsi è fondamentale individuarne le cause.
Nella stipsi da inerzia colica è importante impostare un regime dietetico ricco in scorie (frutta e verdura) e acqua (almeno 2 litri/die), dedicare il giusto tempo alle funzioni intestinali e aumentare l’esercizio fisico. Se tutto ciò non è sufficiente, si passa all’utilizzo di lassativi osmotici, idratanti o integratori a base di fibre. È importante eliminare l’utilizzo di lassativi irritanti derivati dalla senna e simili. Il trattamento delle forme secondarie consiste nel trattare la patologia di base.

Nella stipsi da ostruita defecazione la terapia medica è insufficiente, sussistendo un ostacolo organico, necessita di un approccio chirurgico.

Desideri maggiori informazioni?

Scrivimi per maggiori informazioni sulle visite e le patologie trattate

Invia email