La Proctologia è quella branca della medicina che si occupa dell’ultimo tratto dell’apparato gastrointestinale umano, ossia colon-retto ano.
La parola deriva dal greco: “proktos” (ano) e “logos” (discorso-studio).
Le competenze del proctologo riguardano quindi tutti gli organi collegati all’apparato colon-rettale.
La visita proctologica permette di diagnosticare diversi disturbi della zona anorettale , tra cui vi sono le emorroidi, le ragadi anali, le fistole e gli ascessi anali, i polipi, il prolasso rettale e del pavimento pelvico, i deficit degli sfinteri anali che possono causare incontinenza fecale, i tumori del retto e del canale anale.
È importante sottoporsi ad una visita proctologica in caso di sintomi ano-rettali, e in caso di riscontro di sanguinamenti all’evacuazione a screening dei tumori dell’ano-retto associata ovviamente alla colonscopia o alla ricerca del sangue occulto fecale.
Molte persone sono terrorizzate o imbarazzate al pensiero di eseguire tale tipo di visita, in realtà spesso trascurare questi sintomi per imbarazzo, disinformazione o paura può far sì che tali patologie diventino croniche o più gravi e che il trattamento diventi poi più difficile e impegnativo se diagnosticate in fasi più tardive.
Come si svolge la visita proctologica?
La visita si articola in diverse fasi e non è di per sé dolorosa, dura circa 20-30 minuti.
Non necessita di preparazione, anche se è meglio evacuare o eseguire un piccolo microclisma per svuotare l’ampolla rettale prima della visita (da evitare però in caso di dolore).
Può essere dolorosa quando il paziente presenta già patologie dolorose, ma è a maggior ragione necessaria per individuare la causa del dolore e la terapia più corretta.
Più il paziente è rilassato, meno fastidio avvertirà e più semplice sarà per il medico ispezionare la zona e formulare una diagnosi accurata.
In caso di patologie molto dolorose come ad esempio ragadi anali, emorroidi infiammate, ascessi …ecc. Il medico può eseguire solo alcune fasi della visita che saranno sufficienti per formulare una diagnosi.
Le fasi della visita proctologica sono:
ANAMNESI: un approfondito colloquio con il paziente.
Durante il colloquio il medico chiede al paziente:
- la descrizione dei sintomi e dei disturbi di cui soffre
- quando sono comparsi i sintomi e con che frequenza si presentano
- eventuale familiarità per problemi anorettali
- informazioni su eventuali terapie o interventi chirurgici precedenti per il suo problema.
OSSERVAZIONE: lo specialista chiede al paziente di coricarsi sul lettino nella cosiddetta posizione di SIMS (sul fianco sinistro con le ginocchia piegate sull’addome) o in posizione genupettorale (in ginocchio sul lettino).
Il medico fa una prima ispezione non invasiva e identifica problemi già visibili sulla cute esterna. Dopo la fase di osservazione e in base ai sintomi del paziente, lo specialista valuta se è possibile procedere con le fasi successive.
PALPAZIONE: il medico appoggia un dito sulla zona perianale per verificarne la consistenza al tatto e identificare eventuali anomalie.
Durante l’osservazione e la palpazione, il medico può individuare problemi, come ragadi ed emorroidi infiammate, che possono rendere difficile la prosecuzione della visita. In questi casi infatti lo specialista sospenderà l’ispezione e la posticiperà ad una fase successiva.
ESPLORAZIONE RETTALE: in questa fase il medico inserisce delicatamente un dito ben lubrificato nell’orifizio anale. In questo modo può valutare meglio eventuali patologie e la capacità di contrazione e rilassamento degli sfinteri. A questo scopo il medico può chiedere al paziente di contrarre la zona anorettale (stringere) o spingere come se stesse evacuando.
ANOSCOPIA: l’ultima fase della visita può consistere nell’ispezione del canale anorettale con l’ausilio di un anoscopio rigido con fonte luminosa.
In base a quanto riscontrato il medico formulerà la diagnosi, prescriverà eventuali ulteriori esami diagnostici da eseguire, darà dei consigli ed eventuali terapie.